Secret Venice: Reflected Visions

LINLI ART SPACE

Presenta

 “Secret Venice: Reflected Visions”

di MOOR GIANLUCA BALOCCO:

Venezia dal 20 al 27 luglio 2024

VERNISSAGE: sabato 20.07.24 ore 17.00

In occasione della Festa del Redentore, ‘Secret Venice: Reflected Visions’ vi invita a scoprire una Venezia nascosta attraverso una sorprendente esperienza sensoriale e una serie di ipnotiche opere transpittoriche e cromo-olografiche dell’Artista.

 
Esplorerete le superfici nascoste e i riflessi di una città segreta che pulserà sulla tela elettronica attraverso interazioni sensoriali e visive davanti al vostro sguardo inconsapevole. Dopo il grande successo di pubblico presso la Fondazione Donà dalle Rose e il Padiglione Camerun della 60° Biennale Arte Venezia  l’installazione The4thdimension Venice-Skin viene proposta in una nuova versione alla Galleria LINLI ART SPACE di Venezia in occasione della Festa del Redentore. Come il Redentore simboleggia con le sue luci notturne la rinascita di Venezia, così l’installazione di Moor svela visioni nascoste e riflessi che narrano storie di mistero e profondità. L’opera sensoriale utilizza rifrazioni e superfici per creare un’esperienza visiva unica, parallela alla magia della storica festa.

Siete invitati ad intraprendere un viaggio immaginario attraverso la “pelle di Venezia”, scoprendo nuove prospettive e visioni inconsapevoli.
Questa installazione sensoriale rivela la bellezza segreta della città che appartiene alla memoria collettiva, celebrando la magia della luce e del cromatismo cinquecentesco veneziano. Viaggerete nel tempo dalle tele del Tintoretto ai murales contemporanei fluttuando nella complessa stratificazione dei palinsesti di una Venezia invisibile che evocherà in voi un senso di scoperta e meraviglia.

The4thdimension Venice-Skin rappresenta un lavoro unico nel suo genere: si tratta infatti di un’opera d’arte che al contatto visivo con l’osservatore si manifesta come una tela elettronica in sintonia diretta e connessa alle sue aree retiniche.

Grazie ad evoluti dispositivi tecnologici lo sguardo dell’osservatore viene messo in connessione con le polisemantiche superfici di Venezia. L’intuizione dell’artista nasce dalla volontà di condurre l’osservatore nelle profondità di opere uniche come L’Origine d’Amore del Tintoretto e nei misteri delle  “sconte veneziane” ovvero delle corti più segrete e nascoste della città. L’opera VENICE-SKIN racconta la dimensione atemporale della Serenissima attraverso le sue consistenze materiche o riflesse, quelle architettoniche e quelle spontanee: dagli affreschi ai murales, dall’architettura ai giardini, dal fascino delle forme complesse al degrado. Lo spettatore verrà avvolto dalla  infinita variabilità dell’immagine e portato in una dimensione altra evocando una bellezza visionaria ereditata anche dai lunghi contatti della Serenissima con L’Oriente.

Tecnologie e linguaggi differenti si intrecciano e ci sollecitano portandoci nella nostra dimensione spirituale, emotiva e percettiva più intima.

L’opera diventa coesistenza di molti punti di vista possibili, riflessi nell’esperienza con l’opera di Moor.

In linea con questa filosofia l’esposizione verte sulla complessità dei vari livelli di lettura delle opere,  le cui immagini stranianti ripercorrono storie segrete da Tintoretto a Turner.

La mostra è inoltre accompagnata dal recente Pamphlet “In Principio l’indeterminazione dell’immagine”  che è stato presentato al Museo di Palazzo Mocenigo e che raccoglie la ricerca artistica di Moor con il prezioso contributo di Elio Grazioli e di importanti testimoni del mondo accademico e scientifico.

VENEZIA, Galleria LINLI ART SPACE

  dal 20 al 27 luglio 2024

(chiuso martedì)

VERNISSAGE: sabato 20.07.24 ore 17.00

ORARI

Mostra e installazione sensoriale aperta al pubblico con ingresso gratuito.

Lunedi-Domenica 10:00-18:00 (Martedì Chiuso)

GALLERIA E UFFICIO STAMPA

Fondamenta Zattere Ai Saloni 65, 30123, Venezia, Italy
info@linliartspace.com

***

Moor Gianluca Balocco, supera i confini della fotografia creando opere che lui stesso definisce “altamente  indeterminate e Trans-pittoriche”  perché nate da linguaggi apparentemente diversi dal genere fotografico, come l’A.I. e la pittura.

Balocco inizia già negli Anni ‘80  importanti cicli di opere – presentati alla 45° Biennale di Venezia – in cui le immagini fotografiche diventano calchi pittorici materici. Balocco partecipa con la propria ricerca al dibattito filosofico aperto da scienziati come Fritjof Capra, Stefano Mancuso, Semir Zeki e Carlo Rovelli.  La vera svolta arriva con  l’esperienza sciamanica realizzata in Amazzonia con gli Shuar. Da qui prende origine l’idea che un’immagine, sia essa fotografica, pittorica, A.I., nasca nella mente in una dimensione mutevole e indeterminata ispirata alle filosofie orientali.

Le recenti opere di Moor –  appartenenti al ciclo The4thdimension – si disvelano come Tableaux vivant elettronici,  come esperienze sensoriali connesse alle aree cerebrali, nonché come forme trans-pittoriche che catturano e riproducono le superfici materiche di opere del passato come ready-made in 3D.

© copyright gianluca balocco - all rights reserved